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Comuni, giovani e (nuove) politiche pubbliche di innovazione

20/07/2016 | Erasmus+ Innovazione
Comuni, giovani e (nuove) politiche pubbliche di innovazione

Comuni, giovani e (nuove) politiche pubbliche di innovazione - - Agenzia Nazionale Giovani

Si è svolta a Bari lo scorso 24 e 25 giugno la due giorni “Shake up your city” promossa da Agenzia Nazionale per i Giovani, Presidenza del Consiglio dei Ministri ed Anci.
Si tratta dell’evento conclusivo di un’iniziativa avviata l’anno scorso in cui Ang ha scelto di investire risorse su progetti promossi da Comuni a mezzo bando e con il vincolo di cofinanziamento e partenariati pubblico/privato.

Un meccanismo questo che ha generato un moltiplicatore dell’investimento iniziale ed un moltiplicatore di coinvolgimento ed impatto per associazioni, camere di commercio, università e imprese, permettendo loro di stare dentro progetti di innovazione del territorio che vedessero protagonisti le nuove generazioni.

Il valore dell’iniziativa ha diverse chiavi di lettura, ne indico due che penso sia necessario mettere in evidenza. Innanzitutto l’importanza dell’appuntamento “di chiusura”: per troppi anni abbiamo assistito ad iniziative – anche interessanti e di valore – che sono state promosse e lanciate con grande impatto mediatico e di cui però nel tempo non si è saputo più nulla, né come fossero andate, né l’impatto, né ciò che hanno prodotto. La due giorni di Bari sta proprio nella logica opposta, raccontando cioè il consuntivo delle risorse (pubbliche) spese e di quanto realizzato. Secondariamente la generazione di 11 linee guida per i Comuni che vogliono sviluppare nuove politiche pubbliche da social innovation partendo dai giovani; proposte che evitino che quanto realizzato termini e dei progetti non rimanga nulla o ancora 11 “istruzioni per l’uso” valide per realtà che volessero intraprendere iniziative simili.

“L’innovazione sociale e i Comuni – Istruzioni per l’uso” è il titolo del rapporto che proprio a Bari è stato presentato e che fa l’analisi dell’iniziativa e dei progetti ma è anche l’occasione ragionata per un approfondimento sulle nuove politiche pubbliche per giovani generazioni.
Una riflessione non banale ma che contribuisce ad allargare orizzonti e porre attenzione (con strumenti appropriati) a quanto di nuovo si muove per due realtà che oggi più che mai hanno motivo per avere centralità nello sviluppo dell’innovazione sociale: Comuni e giovani.
A seguire il testo della mia introduzione al volume curato da Paolo Testa (che ringrazio per il lavoro), che condivido sul sito dell’Agenzia con l’obiettivo di dare un piccolo contributo al dibattito sui temi indicati, tra i più attuali tra quelli riguardanti le nuove politiche pubbliche.

Giacomo D’Arrigo

Innovazione e nuove politiche pubbliche per nuove generazioni e territori

L’innovazione sociale e i Comuni: una pubblicazione frutto di una scommessa partita tempo fa, che tiene insieme due realtà che oggi vivono una dimensione nuova e di modernità essendo due dei contesti in cui si articolano e realizzano già oggi attività di futuro. Due luoghi – uno fisico (i Comuni) e uno con un perimetro mutevole (l’innovazione) che concretamente si occupano di crescita dei territori e delle nuove generazioni.

La risposta alla nostra chiamata pubblica è stata importate: oltre 90 comuni hanno risposto al bando “MeetYoungCities” che ha visto un investimento da parte dell’Agenzia Nazionale per i Giovani di 2 milioni di euro ed un effetto moltiplicatore generato dalla compartecipazione pubblico/privato nei territori che ha messo in circolo risorse per circa il doppio.

Un investimento in un processo di innovazione che vede nelle nuove generazioni il fulcro del passaggio tra passato, presente e futuro, favorendo lo sviluppo di progetti in diverse aree: dal welfare agli spazi pubblici, dalla mobilità collettiva e individuale alla cultura, dal turismo alla sostenibilità ambientale.

Non progetti e iniziative per “politiche giovanili” ma attività e spinta per nuove politiche pubbliche in favore ed a sostegno delle nuove generazioni e del loro talento nei settori dell’innovazione.

Risorse che sono arrivate direttamente nei territori e che hanno consentito ai comuni di supportare il protagonismo dei giovani under 35 con il coinvolgimento di centinaia tra associazioni, privati, istituzioni e università. I giovani e le Città sono un binomio che deve essere sempre più rafforzato nell’ottica della costruzione di una nuova Europa.

Un processo innescato anche con l’intento di favorire la contaminazione tra attori diversi facendo emergere da questo confronto, una vera e propria intelligenza collettiva attraverso la quale trasformare le realtà territoriali attraverso la compartecipazione di tutti gli attori, rendendo l’innovazione sociale qualcosa di tangibile che produce effetti e genera impatti positivi.

Questa ricerca è uno dei diversi tasselli che l’Agenzia sta mettendo per tracciare sostenere la diffusione della social innovation in particolare con lo scopo di coinvolgere i territori e offrire occasioni ai nostri giovani, mettendo in movimento sinergie per sviluppare idee e progetti che apportino benefici concreti alla collettività.

Abbiamo toccato con mano la vitalità, l’entusiasmo, l’energia, la voglia e la capacità di condividere e fare rete dei territori e dei giovani: senza loro non ci può essere infatti quella spinta innovativa di cui le comunità hanno bisogno, viceversa senza i Comuni non ci sono luoghi dove far crescere i giovani e far sperimentare la loro carica di cambiamento e novità. Le generazioni di oggi hanno opportunità che i nostri nonni, ed anche i nostri genitori non avevano, hanno la possibilità di vivere e sperimentare in Europa e di sfruttarne le numerose occasioni che essa offre.

L’economia postindustriale, ormai basata sul sapere, ha cambiato profondamente il mercato del lavoro come sottolinea Enrico Moretti nel suo libro “La nuova geografia del lavoro” che analizza e spiega come per ogni posto di lavoro creato in centri di eccellenza dell’innovazione ne sono generati almeno cinque in altri settori produttivi e tutti retribuiti meglio che altrove. Emerge che è l’investimento in capitale umano l’elemento realmente innovativo, quello che farà la reale differenza per il futuro. Su questo versante con una molteplicità di iniziative e collaborazioni è concretamente impegnata Ang.

In particolare la mobilità, che l’Agenzia promuove attraverso il programma europeo “Erasmus+”, consente alle nuove generazioni di fare un forte investimento in capitale umano. Tramite “Erasmus+” e progetti speciali come questo realizzato con Anci abbiamo la possibilità di disegnare nuove politiche pubbliche a favore di giovani e territori, le due direttrici dell’innovazione che faranno la differenza per il futuro del nostro Paese e dell’Europa nella sfida globale.

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