Ogni anno la Commissione europea adotta un programma di lavoro in cui sono elencate le azioni che intende realizzare nell’anno successivo. Il programma di lavoro informa i cittadini circa gli impegni politici, la presentazione di nuove iniziative, il riesame della vigente normativa UE. Vediamo in che direzione andrà Erasmus+ nel 2018.
Contesto politico e priorità
Per preparare il programma di lavoro del 2018 la Commissione si è avvalsa delle consultazioni con il Parlamento europeo e il Consiglio, avvenute nel contesto dell’accordo interistituzionale “Legiferare meglio”, e dell’accordo quadro sui rapporti tra il Parlamento europeo e la Commissione.
La creazione di posti di lavoro, la ripresa economica, anche attraverso gli investimenti, la coesione sociale, la lotta alla radicalizzazione e alla violenza sono i principali obiettivi dell’Unione europea per il 2018. Il programma di lavoro si concentrerà, quindi, su queste tematiche in modo che l’Europa possa maggiormente avvicinarsi ai propri cittadini, adattarsi all’era digitale e competere nell’economia globale.
In tutti questi settori, l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport svolgono un ruolo fondamentale: troppi cittadini europei hanno un basso livello di abilità di base e in campo digitale; per questo è necessario modernizzare l’istruzione e la formazione per rafforzare le competenze e le competenze chiave fondamentali, per ridurre lo svantaggio competitivo, per prevenire e affrontare la povertà e l’esclusione, per lo sviluppo dei valori e degli atteggiamenti che costituiscono la base per la cittadinanza attiva.
Le nuove priorità del quadro di cooperazione europea in materia di istruzione e formazione (ET 2020), da perseguire attraverso il metodo di coordinamento aperto, garantiranno le competenze per l’occupabilità, l’innovazione e la promozione della cittadinanza attiva. Sono stati individuati una serie di settori in cui dovrebbe essere rafforzata la cooperazione a livello europeo per migliorare le prestazioni dei sistemi di istruzione e formazione e per ottimizzare la loro capacità di rispondere alle sfide sociali ed economiche.
Il quadro rinnovato di cooperazione europea nel settore della gioventù (2010-2018) persegue il suo obiettivo generale di fornire, attraverso il metodo di coordinamento aperto, maggiori e pari opportunità ai giovani nell’istruzione e nel mercato del lavoro e incoraggiarli a partecipare attivamente alla società. Le priorità del settore giovanile prenderanno in considerazione anche i recenti sviluppi politici e presteranno maggiore attenzione all’inclusione dei giovani a rischio ed ai valori democratici e alla diversità. Erasmus+ contribuirà anche alle priorità delineate dalla Comunicazione della Commissione del 2016 “Investire nella gioventù europea”.
Inoltre, la cooperazione nel settore dello sport proseguirà con l’attuazione del terzo piano di lavoro dell’UE per lo Sport (2017-2020), adottato dal Consiglio a maggio 2017, dove sono identificati i temi prioritari per quanto riguarda l’integrità dello sport, la dimensione economica dello sport, lo sport e la società.
Inoltre, il programma Erasmus+ contribuirà a perseguire le priorità annuali dell’UE, anche attraverso il sostegno fornito alle esperienze di mobilità con una forte componente basata sul lavoro: questa nuova attività sarà denominata “ErasmusPRO”. La necessità di aumentare la mobilità degli apprendisti, in particolare quella di lunga durata, è stata evidenziata nella lettera d’intenti inviata dal Presidente Juncker alle presidenze del Parlamento europeo e dell’Unione europea, nel programma di lavoro della Commissione del 2017, e nella citata comunicazione “Investire nella gioventù europea”. La mobilità è un chiaro valore aggiunto sia per rafforzare le competenze generali acquisite durante le esperienze di mobilità – aiutano i giovani ad aprire le loro menti, ampliano le competenze sociali, sviluppano un’aspirazione all’innovazione e all’iniziativa, fanno sperimentare la cittadinanza europea – sia per acquisire competenze specifiche di lavoro. La mobilità di lungo termine ha vantaggi anche per le organizzazioni coinvolte, sviluppando strategie di internazionalizzazione e aiutando le imprese ad intercettare le competenze necessarie per aumentare la loro competitività.
Nella sua comunicazione “Un Corpo europeo di solidarietà” del 7 dicembre 2016, la Commissione ha sottolineato la necessità di rafforzare le basi per la solidarietà in tutta Europa, di fornire ai giovani maggiori e migliori opportunità di attività di solidarietà che coprano un’ampia gamma di settori, di sostenere gli attori nazionali e locali nei loro sforzi per far fronte a diverse sfide e crisi. La comunicazione ha lanciato una prima fase del Corpo europeo di solidarietà, che offre opportunità di volontariato, tirocinio o lavoro per i giovani in tutta l’UE. Inoltre, il 30 maggio 2017 la Commissione ha adottato una proposta di regolamento per istituire il Corpo europeo di solidarietà, che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2018 per il periodo 2018-2020. La proposta di istituzione del Corpo europeo di solidarietà ha un impatto sul programma Erasmus+ e sul Servizio Volontario Europeo. Ai giovani dovrà essere garantito un facile l’accesso alle attività di solidarietà, che potrebbero consentire loro di esprimere l’impegno a beneficio delle comunità acquisendo utili competenze per il loro sviluppo personale, educativo, sociale, civile e professionale e migliorando così la loro occupabilità.
Il programma Erasmus+ svolge un ruolo importante nel sostegno ad iniziative sullo sviluppo delle scuole e dell’eccellenza nell’insegnamento, sostenendo la cooperazione, la mobilità degli alunni, le opportunità di apprendimento per futuri insegnanti e lo sviluppo professionale di insegnanti e dirigenti scolastici; può fornire un significativo contributo a progetti nel settore delle competenze chiave, alla sperimentazione in materia di sviluppo di pedagogie multilingue e al sostegno allo sviluppo professionale degli insegnanti e dei dirigenti scolastici.
Allo stesso modo, il programma Erasmus+ sarà utilizzato per finanziare iniziative che affrontino molti degli obiettivi per l’istruzione superiore in quattro aree chiave: assicurare che i laureati escano dall’istruzione superiore con le abilità necessarie all’economia moderna; costruire sistemi di istruzione superiore inclusivi; assicurarsi che le istituzioni contribuiscano all’innovazione; sostenere l’istruzione superiore da parte di istituzioni e governi con risorse umane e finanziarie. Il Programma può contribuire al raggiungimento di questi obiettivi con il finanziamento di progetti per il miglioramento delle competenze pedagogiche e per la progettazione del curriculum; con il sostegno agli istituti di istruzione superiore, affinché sviluppino e attuino strategie istituzionali integrate per l’inclusione e il successo dello studio.
In questo quadro, una delle priorità trasversali che abbraccia tutti i settori della cooperazione politica è quella di rendere il programma Erasmus+ uno strumento importante per evidenziare il ruolo fondamentale dell’educazione nello sviluppo di quei valori e atteggiamenti che sono alla base della cittadinanza attiva, così come riaffermato nella dichiarazione di Parigi.
Priorità politiche generali per i settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù, dello sport
Nel 2018 il Programma Erasmus+, attraverso le sue diverse azioni, porrà particolare attenzione alle attività a sostegno dell’inclusione sociale e dell’equità nell’istruzione, nella formazione, nella gioventù e nello sport, alla promozione della cittadinanza e dei valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione.
Per conseguire il raggiungimento di tali obiettivi, il Programma riconosce il ruolo dell’educazione sia formale sia non formale e comprende tutti i livelli di istruzione ed educazione, dall’infanzia all’apprendimento degli adulti.
Gioventù: specifiche priorità politiche
Qui il link per consultare il documento integrale: https://ec.europa.eu/education/sites/education/files/c-2017-5652_en.pdf
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