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Il programma di lavoro della Commissione europea per l’attuazione di Erasmus+ nel 2018

27/10/2017 | News
Il programma di lavoro della Commissione europea per l’attuazione di Erasmus+ nel 2018

Il programma di lavoro della Commissione europea per l’attuazione di Erasmus+ nel 2018 - - Agenzia Nazionale Giovani

Ogni anno la Commissione europea adotta un programma di lavoro in cui sono elencate le azioni che intende realizzare nell’anno successivo. Il programma di lavoro informa i cittadini circa gli impegni politici, la presentazione di nuove iniziative, il riesame della vigente normativa UE. Vediamo in che direzione andrà Erasmus+ nel 2018. 

Contesto politico e priorità

Per preparare il programma di lavoro del 2018 la Commissione si è avvalsa delle consultazioni con il Parlamento europeo e il Consiglio, avvenute nel contesto dell’accordo interistituzionale “Legiferare meglio”, e dell’accordo quadro sui rapporti tra il Parlamento europeo e la Commissione.

La creazione di posti di lavoro, la ripresa economica, anche attraverso gli investimenti, la coesione sociale, la lotta alla radicalizzazione e alla violenza sono i principali obiettivi dell’Unione europea per il 2018. Il programma di lavoro si concentrerà, quindi, su queste tematiche in modo che l’Europa possa maggiormente avvicinarsi ai propri cittadini, adattarsi all’era digitale e competere nell’economia globale.

In tutti questi settori, l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport svolgono un ruolo fondamentale: troppi cittadini europei hanno un basso livello di abilità di base e in campo digitale; per questo è necessario modernizzare l’istruzione e la formazione per rafforzare le competenze e le competenze chiave fondamentali, per ridurre lo svantaggio competitivo, per prevenire e affrontare la povertà e l’esclusione, per lo sviluppo dei valori e degli atteggiamenti che costituiscono la base per la cittadinanza attiva.

Le nuove priorità del quadro di cooperazione europea in materia di istruzione e formazione (ET 2020), da perseguire attraverso il metodo di coordinamento aperto, garantiranno le competenze per l’occupabilità, l’innovazione e la promozione della cittadinanza attiva. Sono stati individuati una serie di settori in cui dovrebbe essere rafforzata la cooperazione a livello europeo per migliorare le prestazioni dei sistemi di istruzione e formazione e per ottimizzare la loro capacità di rispondere alle sfide sociali ed economiche.

Il quadro rinnovato di cooperazione europea nel settore della gioventù (2010-2018) persegue il suo obiettivo generale di fornire, attraverso il metodo di coordinamento aperto, maggiori e pari opportunità ai giovani nell’istruzione e nel mercato del lavoro e incoraggiarli a partecipare attivamente alla società. Le priorità del settore giovanile prenderanno in considerazione anche i recenti sviluppi politici e presteranno maggiore attenzione all’inclusione dei giovani a rischio ed ai valori democratici e alla diversità. Erasmus+ contribuirà anche alle priorità delineate dalla Comunicazione della Commissione del 2016 “Investire nella gioventù europea”.

Inoltre, la cooperazione nel settore dello sport proseguirà con l’attuazione del terzo piano di lavoro dell’UE per lo Sport (2017-2020), adottato dal Consiglio a maggio 2017, dove sono identificati i temi prioritari per quanto riguarda l’integrità dello sport, la dimensione economica dello sport, lo sport e la società.

Inoltre, il programma Erasmus+ contribuirà a perseguire le priorità annuali dell’UE, anche attraverso il sostegno fornito alle esperienze di mobilità con una forte componente basata sul lavoro: questa nuova attività sarà denominata “ErasmusPRO”. La necessità di aumentare la mobilità degli apprendisti, in particolare quella di lunga durata, è stata evidenziata nella lettera d’intenti inviata dal Presidente Juncker alle presidenze del Parlamento europeo e dell’Unione europea, nel programma di lavoro della Commissione del 2017, e nella citata comunicazione “Investire nella gioventù europea”. La mobilità è un chiaro valore aggiunto sia per rafforzare le competenze generali acquisite durante le esperienze di mobilità – aiutano i giovani ad aprire le loro menti, ampliano le competenze sociali, sviluppano un’aspirazione all’innovazione e all’iniziativa, fanno sperimentare la cittadinanza europea – sia per acquisire competenze specifiche di lavoro. La mobilità di lungo termine ha vantaggi anche per le organizzazioni coinvolte, sviluppando strategie di internazionalizzazione e aiutando le imprese ad intercettare le competenze necessarie per aumentare la loro competitività.

Nella sua comunicazione “Un Corpo europeo di solidarietà” del 7 dicembre 2016, la Commissione ha sottolineato la necessità di rafforzare le basi per la solidarietà in tutta Europa, di fornire ai giovani maggiori e migliori opportunità di attività di solidarietà che coprano un’ampia gamma di settori, di sostenere gli attori nazionali e locali nei loro sforzi per far fronte a diverse sfide e crisi. La comunicazione ha lanciato una prima fase del Corpo europeo di solidarietà, che offre opportunità di volontariato, tirocinio o lavoro per i giovani in tutta l’UE. Inoltre, il 30 maggio 2017 la Commissione ha adottato una proposta di regolamento per istituire il Corpo europeo di solidarietà, che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2018 per il periodo 2018-2020. La proposta di istituzione del Corpo europeo di solidarietà ha un impatto sul programma Erasmus+ e sul Servizio Volontario Europeo. Ai giovani dovrà essere garantito un facile l’accesso alle attività di solidarietà, che potrebbero consentire loro di esprimere l’impegno a beneficio delle comunità acquisendo utili competenze per il loro sviluppo personale, educativo, sociale, civile e professionale e migliorando così la loro occupabilità.

Il programma Erasmus+ svolge un ruolo importante nel sostegno ad iniziative sullo sviluppo delle scuole e dell’eccellenza nell’insegnamento, sostenendo la cooperazione, la mobilità degli alunni, le opportunità di apprendimento per futuri insegnanti e lo sviluppo professionale di insegnanti e dirigenti scolastici; può fornire un significativo contributo a progetti nel settore delle competenze chiave, alla sperimentazione in materia di sviluppo di pedagogie multilingue e al sostegno allo sviluppo professionale degli insegnanti e dei dirigenti scolastici.

Allo stesso modo, il programma Erasmus+ sarà utilizzato per finanziare iniziative che affrontino molti degli obiettivi per l’istruzione superiore in quattro aree chiave: assicurare che i laureati escano dall’istruzione superiore con le abilità necessarie all’economia moderna; costruire sistemi di istruzione superiore inclusivi; assicurarsi che le istituzioni contribuiscano all’innovazione; sostenere l’istruzione superiore da parte di istituzioni e governi con risorse umane e finanziarie. Il Programma può contribuire al raggiungimento di questi obiettivi con il finanziamento di progetti per il miglioramento delle competenze pedagogiche e per la progettazione del curriculum; con il sostegno agli istituti di istruzione superiore, affinché sviluppino e attuino strategie istituzionali integrate per l’inclusione e il successo dello studio.

In questo quadro, una delle priorità trasversali che abbraccia tutti i settori della cooperazione politica è quella di rendere il programma Erasmus+ uno strumento importante per evidenziare il ruolo fondamentale dell’educazione nello sviluppo di quei valori e atteggiamenti che sono alla base della cittadinanza attiva, così come riaffermato nella dichiarazione di Parigi.

Priorità politiche generali per i settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù, dello sport

Nel 2018 il Programma Erasmus+, attraverso le sue diverse azioni, porrà particolare attenzione alle attività a sostegno dell’inclusione sociale e dell’equità nell’istruzione, nella formazione, nella gioventù e nello sport, alla promozione della cittadinanza e dei valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione.

Per conseguire il raggiungimento di tali obiettivi, il Programma riconosce il ruolo dell’educazione sia formale sia non formale e comprende tutti i livelli di istruzione ed educazione, dall’infanzia all’apprendimento degli adulti.

  • Sviluppo di competenze pertinenti e di alta qualità: sostenere gli individui nell’acquisizione e sviluppo di competenze fondamentali e competenze chiave per favorire l’occupabilità e di competenze per lo sviluppo socio-educativo e personale e per la vita civica e sociale.
  • Inclusione sociale: priorità sarà data alle azioni che aiutano ad affrontare la diversità e promuovono – soprattutto attraverso approcci innovativi e integrati – la parità, l’uguaglianza di genere, la non discriminazione e l’inclusione sociale attraverso l’istruzione, la formazione, la gioventù e le attività sportive. Il programma sosterrà progetti che mirano a 1) favorire lo sviluppo di competenze sociali, civiche e interculturali, l’alfabetizzazione mediatica e il pensiero critico, e che affrontano la discriminazione, la segregazione, il razzismo, il bullismo e la violenza; 2) migliorare l’accesso, la partecipazione e l’apprendimento delle performance degli studenti con minori opportunità, riducendo le disparità nei risultati di apprendimento; 3) sostenere e valutare nuovi approcci per ridurre le disparità nell’accesso alle tecnologie digitali nell’istruzione formale e non formale.
  • Educazione aperta e pratiche innovative in un’era digitale: la priorità sarà data alle azioni che promuovono metodi e pedagogie innovativi, modi partecipativi di governance, l’aggiornamento e lo sviluppo di materiali e strumenti per l’apprendimento digitale.
  • Educatori: la priorità sarà data alle azioni che rafforzano la selezione e l’assunzione dei migliori e più idonei candidati per la professione di insegnante, nonché alle azioni per sostenere la promozione di un insegnamento di qualità e l’innovazione in tutti i settori educativi, nella formazione e nell’animazione socio-educativa. Il programma supporterà lo sviluppo professionale degli educatori e degli animatori socio-educativi, specialmente di coloro che si occupano dell’abbandono scolastico, dei discenti provenienti da ambiti svantaggiati, della diversità, dell’uso di nuovi metodi e strumenti di insegnamento in differenti contesti di apprendimento.
  • Trasparenza e riconoscimento delle competenze e delle qualifiche: priorità sarà data alle azioni che sostengono l’occupabilità, nonché l’apprendimento e la mobilità nell’ambito del lavoro e facilitano le transizioni tra diversi livelli e tipi di istruzione e formazione, tra istruzione e formazione e mondo del lavoro e tra diversi posti di lavoro. La priorità sarà data alle azioni che consentono e promuovono il riconoscimento, la trasparenza e la comparabilità delle qualifiche e dei risultati dell’apprendimento, anche attraverso la fornitura di servizi e migliore informazione/orientamento in materia di competenze e titoli di studio.
  • Investimento sostenibile, prestazioni ed efficienza: priorità sarà data alle azioni che sostengono l’efficace attuazione del piano d’investimento per l’Europa, anche promuovendo i finanziamenti di modelli che attirano attori e capitali privati; ad azioni che sostengano lo sviluppo di modi innovativi per garantire investimenti sostenibili in tutte le forme di apprendimento, sia formali che non formali.
  • Valore sociale ed educativo del patrimonio culturale europeo, il suo contributo alla creazione di posti di lavoro, alla crescita economica e coesione sociale. Nel contesto dell’Anno europeo del patrimonio culturale nel 2018, la priorità sarà data alle azioni che contribuiscono ad accrescere la consapevolezza dell’importanza del patrimonio culturale dell’Europa attraverso l’istruzione, l’apprendimento permanente, l’apprendimento informale e non formale, i giovani e lo sport, incluse le azioni per sostenere lo sviluppo delle competenze, l’inclusione sociale, il pensiero critico e l’impegno dei giovani.

Gioventù: specifiche priorità politiche

  • Promuovere l’animazione socio-educativa di qualità. La priorità sarà data ai progetti che sostengono il rafforzamento delle capacità degli animatori socio-educativi e dei giovani; lo sviluppo e la condivisione di metodi efficaci per il raggiungimento di giovani emarginati, per prevenire il razzismo e l’intolleranza tra i giovani; la promozione dell’inclusione e dell’occupabilità dei giovani con minori opportunità (tra cui i NEET), con particolare attenzione ai giovani a rischio di emarginazione e giovani migranti e rifugiati; la promozione del dialogo interculturale, il rafforzamento della conoscenza e l’accettazione della diversità; l’apertura dell’animazione socio-educativa alla cooperazione cross-settoriale, permettendo una maggiore sinergia tra tutti i campi di azione che riguardano i giovani.
  • Facilitare la transizione dalla gioventù all’età adulta, in particolare attraverso l’integrazione nel mercato del lavoro; sviluppare le proprie; rafforzare i legami tra la politica, la ricerca e la pratica; promuovere una migliore conoscenza della condizione dei giovani e delle politiche giovanili, il riconoscimento e la convalida dell’animazione socio-educativa e dell’apprendimento non formale a livello europeo, nazionale, regionale e locale.
  • Promuovere l’empowerment: la priorità sarà data a progetti che rafforzano la cooperazione cross-settoriale, consentendo maggiori sinergie in tutti i settori di azione riguardanti i giovani, con particolare attenzione all’accesso ai diritti, all’autonomia, alla partecipazione e alla cittadinanza attiva dei giovani, in particolare quelli a rischio di esclusione sociale.
  • Promuovere una maggiore partecipazione di tutti i giovani alla vita democratica e civile in Europa, anche in relazione alle elezioni europee del 2019; ampliare e approfondire la partecipazione politica e sociale dei giovani a livello locale, regionale, nazionale, europeo o globale; favorire il volontariato tra i giovani; aumentare l’inclusione sociale di tutti i giovani, tenendo conto dei valori dell’Europa.
  • Promuovere la diversità, il dialogo interculturale e interreligioso, nonché i valori comuni della libertà, della tolleranza e del rispetto dei diritti umani, sociali ed economici.
  • Migliorare il pensiero critico e l’alfabetizzazione mediatica tra i giovani.
  • Rafforzare il senso di iniziativa dei giovani, in particolare nel settore sociale; consentire ai giovani di connettersi, esprimere le proprie opinioni e influenzare l’elezione di politici, amministrazioni pubbliche, gruppi di interesse, organizzazioni della società civile.
  • Promuovere l’educazione all’imprenditorialità, l’imprenditoria sociale e le attività non-profit con i giovani. La priorità sarà data ai progetti presentati sotto forma di iniziative giovani transnazionali che consentono ai gruppi di giovani di mettere in pratica idee, affrontare le sfide ed individuare i problemi nella loro vita quotidiana.

Qui il link per consultare il documento integrale: https://ec.europa.eu/education/sites/education/files/c-2017-5652_en.pdf

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