“Cambia vita, apri la mente con il Servizio Volontario Europeo!”: stamattina l’“onda gialla” dei giovani volontari europei a Messina
Performance dei volontari e dibattito con il direttore dell’ANG D’Arrigo, l’europarlamentare Giuffrida,il presidente del Centro Orientamento UniMe Caroniti, il direttore del CESV Ceraolo.
MESSINA – Performance, parole e un filo rosso per riannodare storie, volti, esperienze che raccontano i valori del volontariato, dell’inclusione e del dinamismo giovanile. Stamattina l’“onda gialla” dei sessanta giovani volontari europei dell’EVS Annual Event 2015 ha investito il PalaCultura di Messina.
Nella più ampia cornice del Salone dell’Orientamento, una delegazione proveniente da tutta Italia dei 600 ragazzi tra i 17 e i 30 anni che meno di un anno fa sono partiti per un’esperienza di volontariato in Europa nell’ambito del Servizio Volontario Europeo (progetto di mobilità inserito nel programma europeo ERASMUS+: Gioventù in Azione), ha raccontato la sua storia. Ma anche i valori appresi, la lezione tratta, il futuro che li attende. Sono stati loro i protagonisti di “Cambia vita, apri la mente con il Servizio Volontario Europeo! Volontari del Servizio Volontario Europeo e rappresentanti delle Istituzioni a confronto, per scoprire insieme il valore dello SVE”, il dibattito pubblico moderato da Eleonora Voltolina, direttrice della Repubblica degli Stagisti, organizzato dall’Agenzia Nazionale per i Giovani.
Tanti anche gli interventi istituzionali, aperti dalla parlamentare europea Michela Giuffrida: “Sono qui con le stampelle perché questa è un’occasione imperdibile. Siete giovani, siete il futuro, avete colto un’opportunità che arriva direttamente dall’Unione Europea e su cui viene speso il 100% dei fondi a disposizione, che in Italia è una buona e rara abitudine. Per questo traguardo un plauso va all’Agenzia Nazionale Giovani, che permette agli under 30 di vivere vere esperienze di vita. Il volontariato non è una strada facile, specie all’estero. A voi va il mio rispetto, perché non siete andati in vacanza, vi siete sporcati le mani per crescere e per aiutare gli altri. Lo SVE crea cultura, unità e identità e costruisce cittadini europei, ai quali si chiede il coraggio di tornare nel nostro Paese dopo studio, esperienze e opportunità raccolte all’estero. Bisogna continuare ad informare per aumentare il numero di partecipanti anche perché per una volta non si può dire che manchino i fondi. L’Europa sostiene con convinzione lo SVE”.
Analoga la soddisfazione espressa dal presidente del Centro Orientamento e Placement dell’Ateneo di Messina Dario Caroniti: “Pensare agli altri in Europa a cui dedicarsi è un bell’impegno. Dare e ricevere è una crescita che si integra con le esperienze realizzate a scuola e all’università ma, allo stesso tempo, è di per se insostituibile. Se non la si vive, se non ci si mette in contatto vero con gli altri cittadini europei, si resta estranei, in conflitto con tutti. L’armonia della società, delle nuove generazioni e del continente transita attraverso attività come la vostra”.
D’altra parte la lezione più grande appresa durante il Servizio Volontario Europeo, raccontano i ragazzi, è proprio questa: dimostrare come un’azione individuale possa avere un impatto significativo sulla comunità e come, se quest’azione si lega a valori affettivi, questo impatto si amplifichi, sia che avvenga in un parco archeologico in Lettonia sia che sia diretta ai senzatetto di Dublino, sia che si concentri tra le mura di scuole steineriane sia che travalichi i confini del Vecchio Continente per raggiungere le Filippine o l’Indonesia.
“Il percorso di tutti noi verso una effettiva cittadinanza europea e mondiale è inevitabile – ha aggiunto il direttore del Centro Servizi Volontariato di Messina Rosario Ceraolo –. Il tema è però quanto di queste esperienze ritorni poi effettivamente nel territorio d’origine. Un ruolo in questo, nel mettere a frutto quel che si impara in certe esperienze, lo hanno le associazioni di volontariato. Le statistiche dicono che i giovani si avvicinano poco alle associazioni di volontariato. Lo SVE garantisce la nascita, la crescita e la tutela di un interesse per il volontariato ed è un momento importante di formazione. Che il volontariato sia formativo non è una novità, ma se continuiamo a ridurre il volontariato alla prestazione gratuita, si rischia di perdere il senso del suo valore”.
“Non c’è oggi al mondo una istituzione come l’Unione Europea in grado di mettere in piedi un programma complesso, ricco e articolato come Erasmus+. Lo dico – ha aggiunto in conclusione il direttore dell’Agenzia Nazionale Giovani Giacomo D’Arrigo – perché deve essere evidente come la forza dell’Europa riesca a produrre risultati come questi. Siamo qui per costruire una rete di relazioni: auspichiamo che chi ha fatto lo SVE possa trasmettere quello che ha appreso ad altri. L’ANG è qui anche per trasmettere pratiche europee, identiche da Gela ad Oslo, che fuori dall’Italia sono ormai regole comuni e sulle quali, invece, qui e oggi siamo ancora in ritardo. A Messina e al sud è meno semplice che altrove. Qui può esserci meno platea ma proprio per questo qui è necessario far scoprire questo progetti. E domani puntiamo ancora più lontano, a Mussomeli, per rendere capillare la presenza dell’ANG su tutto il territorio nazionale”.
A chiudere idealmente la mattinata ci ha pensato il video di Mtv dedicato al Servizio Volontario Europeo.
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