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Lettera aperta ai beneficiari di Gioventù in Azione

01/06/2012 | News

LETTERA APERTA AI BENEFICIARI DI GIOVENTU’ IN AZIONE

Qualche considerazione sullo “scoop” de  “L’Espresso”

Leggiamo su “L’Espresso” di questa settimana l’ennesimo esempio di grande giornalismo impegnato a dimostrare la presunta inutilità dell’Agenzia Nazionale per i Giovani.

Il sottoscritto, in qualità di Direttore Generale della stessa, è pur sempre un privilegiato, soggetto a critiche ed elogi e per nulla stupito o indignato nel ricevere critiche o attacchi personali. Infastidisce, semmai, che gli attacchi dettati dall’ignoranza siano rivolti a lavoratori (funzionari, istruttori e “addetti”) che guadagnano non più di 1200 euro al mese, assunti attraverso un concorso pubblico e più della metà, fino all’assunzione, precari di lungo corso. A proposito del “misterioso” addetto: si tratta di una giovane donna, assunta a norma di legge nella quota “obbligatoria” riservata alle categorie protette. Basterebbe informarsi.

Offende ancora di più che a subire gli insulti siano, di fatto, le decine di organizzazioni che con l’Agenzia lavorano per favorire l’inclusione di giovani con minori opportunità, favorendo “la cittadinanza attiva dei giovani ed in particolare la loro cittadinanza europea, sviluppando la solidarietà e promuovendo la tolleranza fra i giovani per  rafforzare la coesione sociale, favorendo la conoscenza, la comprensione e l’integrazione culturale tra giovani in  Paesi diversi …”. Formula forse generica, come scrive il giornalista, ma copiata dagli obiettivi di un programma comunitario che si chiama Gioventù in Azione, attuato da un’Agenzia, la nostra, istituita con Decisione della Commissioone Europea, presente in tutti i Paesi del Continente e non certo frutto di qualche cervellotica e sprecona scelta di politici italiani.

Comprendiamo che certo giornalismo, più pantofolaio che militante, preferisca i luoghi comuni all’approfondimento delle notizie; perché se così non fosse stato, il Sig. Stefano Livadiotti avrebbe dovuto dire che “tagliare” un ente inutile come l’Agenzia Nazionale per i Giovani farebbe risparmiare allo stato italiano la bellezza di 32.000,00 euro l’anno visto che a tanto ammonta il contributo governativo, e considerato che ci pare irrealistico che vengano licenziati 30 dipendenti pubblici.

Fra un luogo comune e l’altro, il nostro eroe da tastiera, avrebbe potuto scrivere, per esempio, che l’Associazione siracusana che ha curiosamente utilizzato la musica come strumento di educazione non formale per favorire l’integrazione  di giovani  con minori  opportunità è stata inserita fra le “buone prassi” a livello comunitario in materia di integrazione, proprio per una corretta e virtuosa interpretazione del concetto di “inclusione sociale”.

Bazzecole, certo, di fronte all’irrefrenabile desiderio di raccontare la “propria” verità. Lo stesso discorso varrebbe per la Taranta, per lo sport, per i laboratori fotografici e teatrali per il volontariato ambientale, per le attività svolte con giovani di quartieri a rischio, immigrati, rom, giovani italiani o provenienti da ogni parte d’Europa, per gli Scambi come per il Servizio Volontario Europeo (mezz’ora per spiegargli cosa fossero, neppure un rigo per i lettori de L’Espresso).

Forse qualche novello Robespierre, più avvezzo alla cronaca giudiziaria che all’inclusione sociale, avrebbe potuto chiedere a voi, alle associazioni, ai beneficiari dei  1.790 progetti in quattro anni, ai 30.000 giovani che hanno partecipato alle attività finanziate dal Programma,  forse gli avreste raccontato di quanto sarebbe difficile senza l’aiuto di Gioventù in Azione e dei Programmi comunitari lavorare con i giovani, inviare ed accogliere Volontari, partecipare alle attivita’ per Youth workers, misteriosa e ignorata figura di lavoratori che si occupano di gioventu’.

Allora fatelo, se volete: raccontateglielo, anche se non dovesse servire a nulla.

Scrivete all’indirizzo:

s.livadiotti@espressoedit.it, b.manfellotto@gruppoespresso.it, direzione@agenziagioventu.gov.it

Per spiegare loro che cosa fate e quale sacrificio vi sia dietro il lavoro quotidiano con ragazzi ai margini della società, quanto sia utile offrire esperienze all’estero a chi probabilmente non se le sarebbe mai potute permettere nella vita. Fatelo, se volete con il garbo e la coscienza di chi le notizie le possiede senza bisogno di “costruirle” o peggio di “inventarle”.

Noi non manderemo alcuna smentita, perché le smentite sono notizie date due volte, non ci interessano i palcoscenici mediatici, ci interessa molto di più salvaguardare la vostra dignità e quella di chi lavora in Agenzia per garantire, come nel 2010, una capacità di spesa dei fondi comunitari del 99,9%, la puntualità nelle anticipazioni prevista dalle regole, la valutazione di un numero sempre crescente di progetti, una presenza costante sul territorio per fornire informazioni a chi certo non le leggerà su nessun settimanale, il riconoscimento da parte degli organismi comunitari di una capacita’ gestionale crescente dal 2008 ad oggi, un bilancio in leggero avanzo, “nonostante” i 32.000 euro di contributo statale.

Noi crediamo nella bontà del nostro lavoro, nell’utilità di Gioventù in Azione e nei riconoscimenti quotidiani di chi ha a che fare con noi. Tutto il resto ci scivola addosso.

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