“La scelta di Padova quale capitale europea del volontariato è il giusto riconoscimento per l’Italia e per un territorio in particolare che conta oltre 6mila associazioni impegnate in molteplici attività.
La sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra l’Agenzia e il Comune, avvenuta nei mesi scorsi, va nella direzione di favorire e supportare il più possibile la partecipazione dei giovani ed accrescere la consapevolezza del valore del servizio di volontariato che rappresenta un’occasione importante, anche come opportunità di crescita e formazione. I ragazzi l’hanno già capito, tant’è che siamo tra i primi in Europa per numero di partecipanti al ‘Corpo Europeo di Solidarietà’ e l’Italia è il primo Paese di destinazione dei giovani Ue che hanno scelto questo programma. Dei 30mila ragazzi che hanno partecipato ai progetti, 2.983 sono stati accolti in Italia principalmente per volontariato, ma anche per tirocinio e lavoro”.
Ad affermarlo è Domenico De Maio, Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, l’ente governativo vigilato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Commissione Europea che gestisce in Italia i programmi europei Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà, presente alla cerimonia d’apertura di Padova Capitale Europea del Volontariato 2020, svoltasi alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con uno stand e 10 volontari del network di ANG inRadio.
“Il volontariato – ha aggiunto – è un’importante leva sociale, culturale ed economica: rappresenta il cuore pulsante di un’Italia operosa e silenziosa motore immobile del progresso sociale. I ragazzi che vivono questa esperienza hanno infatti la possibilità di prepararsi al meglio al mondo del lavoro come dimostrano i dati evidenziati nel recente “Rapporto Italia 2020” di Eurispes. Su 548 ex volontari italiani interpellati, infatti, il 62,6% ha affermato che il Servizio di Volontariato Europeo, poi diventato nel 2019 Corpo Europeo di Solidarietà, è stato utile per entrare nel mondo del lavoro. Il 74,7% lo ritiene efficace per l’individuazione della propria carriera professionale, l’89,4% ha dichiarato che gli ha consentito di sviluppare ed acquisire competenze che ha potuto spendere nell’attuale attività lavorativa. Questi sono risultati incoraggianti che ci spingono a dover migliorare ancora di più la qualità del programma e la capacità di impatto sulla comunità”.
Nell’ultimo settennato, tra Corpo Europeo di Solidarietà – Servizio Volontario Europeo, si è registrato il coinvolgimento di circa 5mila giovani di cui il 67% di sesso femminile e il 70% di età compresa tra i 18 e i 25 anni, ben distribuiti in tutte le regioni d’Italia, tra le più attive il Lazio (con 543 volontari), la Sicilia (403) e il Veneto (322). Tra il 2018 ed il 2019, soltanto per il Corpo Europeo di Solidarietà, l’Agenzia Nazionale per i Giovani ha stanziato oltre 9 milioni di euro
Condividi su: