Ci fa piacere condividere con voi l’articolo a firma di Mino Vicenti, dell’Associazione Link, che ci racconta come anche grazie attraverso il progetto Re-generation, realizzato grazie ad Erasmus+, sia stata introdotta la dimensione interculturale in uno spazio di aggregazione per la città di Gravina.
Di seguito il testo, buona lettura!
Il tema della rigenerazione urbana è quanto mai attuale, soprattutto nelle grandi città e soprattutto in quelle aree urbane che nel secolo scorso si sono caratterizzate per la loro vocazione industriale. E’ un tema che coinvolge non solo i decisori politici, gli urbanisti e gli addetti ai lavori della progettazione architettonica, ma anche – e sempre di più – coloro che la città la vivono. In molti casi vecchi edifici o intere e vastissime porzioni di territorio sono state oggetto di speculazioni edilizie, dando vita a centri commerciali e ad operazioni di dubbia efficacia in termini di impatto positivo sulle comunità. Il tema del riuso di spazi che hanno perso la loro funzione originaria e che chiedono di essere ripensati in virtù delle esigenze dei cittadini è un tema quindi che interessa tutti, e che si interseca con un mantra che da molti anni sentiamo ripetere da quanti si occupano di giovani e di politiche giovanili, ovvero la mancanza di spazi per i giovani.Partendo da un’esperienza virtuosa realizzata nella nostra regione, la Puglia, ci siamo chiesti: in che modo è possibile far incontrare l’esigenza di rigenerare luoghi abbandonati con il bisogno dei giovani di avere spazi a disposizione per esprimere il loro bisogno di socialità, creatività, produzione culturale e creazione di opportunità di lavoro?E abbiamo volto mettere in condivisione l’esperienza pugliese con altre realtà europee, indagando i diversi modelli possibili per il recupero e la gestione di spazi rigenerati da parte dei giovani e a questi destinati. Così è nato il progetto “Re-Generation”, finanziato dall’Agenzia per i Giovani nell’ambito del programma Erasmus+, un’iniziativa dell’associazione Link in partnership con altre 3 organizzazioni europee: La Vibria Intercultural (Spagna), Intercultura (Francia) e Fundatja Navis (Polonia).Il progetto ha permesso ad operatori giovanili che operano in alcuni tra i più importanti spazi rigenerati nei 4 paesi coinvolti, di scambiare visite e discutere sulle buone prassi, scambiare informazioni e costituire reti, per avviare nuovi progetti che vedano i giovani protagonisti dei processi di rigenerazione delle città, con lo sguardo alla rigenerazione sia come riqualificazione dei manufatti, degli edifici, dei quartieri, ma soprattutto come processo di riattivazione delle comunità e di riappropriazione dei vuoti urbani per riempirli di contenuti sociali e culturali.Il progetto in Puglia ha coinvolto numerose realtà, nell’intento di dimostrare come le iniziative dal basso e delle organizzazioni giovanili e culturali, quando supportate da scelte lungimiranti della politica, possono produrre nuova socialità, aggregazione, idee e progettualità, con una ricadute positive sulle comunità in termini di lotta all’esclusione sociale e alla escalation della conflittualità sociale. Vecchie fabbriche in disuso, scuole non più utilizzate, mercati rionali abbandonati, ex caserme: tutti luoghi per una nuova comunità di giovani che riappropriandosi degli spazi si riappropriano del patrimonio comune e della memoria che questo custodisce, donando nuova linfa a quei vuoti urbani che per molto tempo hanno rappresentato degli elementi di cesura e di disconnessione nei territori e nelle popolazioni che li abitano.Così, insieme ai partner europei, abbiamo ricostruito un panorama che vede alcune tra le esperienze migliori di rigenerazione urbana in Puglia, spesso (ma non solo) nati nell’ambito del programma regionale di politiche giovanili Bollenti Spiriti. Abbiamo visitato Manifatture Knos (Lecce), che ha ospitato a dicembre 2017 il meeting finale del progetto di strategic partnership Re-Generation, così come abbiamo incontrato i protagonisti di Officina degli Esordi (Bari), il Laboratorio Urbano Portalba di Altamura, Lastation (Gagliano del Capo), Impact Hub (Bari), Comincenter (Matera), Palazzo Ulmo (Taranto) e tanti altri.Su un incontro in particolare vorremmo focalizzare l’attenzione. Un gruppo di giovani tenaci e creativi che hanno fatto di una struttura sorta anni fa e destinata a mercato coperto e mai attivata, che grazie al sostegno dell Regione Puglia è diventato un luogo di aggregazione e produzione artistica molto vivace nella città murgiana di Gravina in Puglia. Il Laboratorio Urbano “Officine Culturali” è ormai attivo da alcuni anni e propone rassegne cinematografiche e musicali, eventi informativi e attività per i giovani di varia natura. Lo abbiamo visitato durante Re-Generation in un fase in cui si apprestava ad un salto di qualità: la sistemazione di un giardino di pertinenza che si affaccia sulla splendida gravina, destinato a diventare uno spazio pubblico destinato ai giovani e a tutta la città. Nell’arco di alcuni mesi questo nuovo spazio ha preso corpo e vita, diventando il progetto “Hortus”. Uno spazio collettivo destinato ai più piccoli, con corsi di disegno, yoga e molto altro ancora; ai giovani, con concerti readings e presentazioni di libri; agli anziani, in cerca di refrigerio dalla calura estiva e di momenti di socialità per sfuggire alla solitudine.Hortus, insomma, e nel suo complesso l’intero progetto di Officine Culturali, anche grazie all’incontro con il progetto Re-generation ha trasformato un bel sogno in realtà, recuperando aree abbandonate e trasformandole in luoghi aperti ai giovani e ai cittadini. Un incontro proficuo al punto che la struttura gravinese ha avviato progetti di collaborazione con l’associazione Link, ospitando volontari europei e aprendosi al mondo del lavoro giovanile internazionale.Insomma, un ottimo esempio di come i temi della rigenerazione urbana e del lavoro giovanile possono incontrarsi e contrie contribuire alla realizzazione di percorsi di cittadinanza attiva.
Mino Vicenti
Progetto Re-Generation:https://regenerationeurope.wordpress.com
Pagina Facebook Hortus:https://www.facebook.com/officineculturaligravina/
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