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Sport ed integrazione: la vittoria più bella

29/05/2014 | News

Sport ed integrazione: la vittoria più bella - - Agenzia Nazionale GiovaniLa vittoria più bella si chiama sport e integrazione. Uno slogan incisivo capace di riflettere l’importanza dell’accordo di programma sottoscritto dal CONI e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a dicembre 2013 e finalizzato all’integrazione sociale dei migranti attraverso il movimento agonistico e il contrasto alle discriminazioni.

Lo sviluppo del progetto, con il relativo manifesto attuativo, è stato presentato oggi nel corso di un workshop, organizzato dalla Coni Servizi, con il contributo di qualificati relatori che hanno anticipato gli interventi finali del Presidente Giovanni Malagò e del Ministro Giuliano Poletti.

 Al Circolo del Tennis, sede dell’evento, è stato il Direttore Generale della Coni Servizi, Michele Uva, ad aprire i lavori. Dopo i ringraziamenti a Walter Veltroni, che presiede il Comitato Scientifico chiamato a redigere il manifesto del programma, Uva ha sottolineato “che lo sport è integrazione, un veicolo per annullare le distanze attraverso i suoi 19 milioni di praticanti. La discriminazione è un problema sociale, in Germania sono stati effettuati investimenti per favorire l’evoluzione virtuosa di un processo culturale connesso alle attività sportive. E’ necessario lavorare sui genitori, essere al servizio del sistema sociale, per fare questo grazie alla sensibilità mostrata dal Ministero”. L’approfondimento, moderato da Jacopo Volpi, è proseguito con una serie di autorevoli testimonianze chiamate a ribadire la fondamentale importanza delle politiche di integrazione da conseguire attraverso il mondo sportivo. Alberto Brasca (Presidente FPI) e Vincenzo Parrinello (Colonnello del Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle), hanno raccontato le esperienze nei loro rispettivi ambiti, cui hanno fatto seguito gli interventi di Martino Pillitteri (Supervisore editoriale Yalla Italia), Germano Bertin (Direzione Generale e Comunicazione Esicert), Monica Promontorio (Presidente Comitato Promotore Campagna “Vivere da Sportivi – a scuola di fair play), Giorgio Brandolin (Presidente del Comitato Regionale CONI Friuli Venezia Giulia), Marco De Ponte (Segretario Generale Action Aid), Alessandro Tappa (Presidente Sport senza frontiere) e Salvatore Sanzo (Presidente Comitato Regionale CONI Toscana). Massimo Achini (Presidente CSI) insieme al testimonial Klaudio Ndoja (giocatore di Pallacanestro di Cremona), Marco Brunelli (Direttore Lega Calcio Serie A) e Mauro Mazza (Direttore Rai Sport) hanno chiuso la prima parte del workshop parlando delle iniziative attuate e quelle da promuovere per raggiungere un efficace risultato che incida in profondità per debellare ogni forma di discriminazione, favorendo un processo di evoluzione culturale.

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Il Ministro Poletti ha espresso la propria soddisfazione per il percorso intrapreso, “che deve farci immaginare una nuova società, che dipende da noi, da ogni nostro singolo atteggiamento. Dobbiamo sentirci tutti responsabili di quel che accade, coltivare quotidianamente l’idea, studiando iniziative che siano l’irrigatore del terreno dell’integrazione”. Il Presidente Malagò ha ribadito l’impegno del CONI “in questo progetto, nel quale ci mettiamo la faccia. Lo sport è molto più avanti di altri settori del nostro Paese su questo tema, ne dà prova settimanalmente e non devono ingannare episodi di intolleranza che si verificano negli stadi, perché quelli non sono sportivi. Lo Ius Soli è un obiettivo da perseguire, certe restrizioni sono inammissibili. A Sochi, nello snowboard, ho visto vincere un americano diventato russo, questo rende il senso di cosa sia necessario fare per essere al passo con i tempi. Ringrazio Veltroni, sportivo prestato alla politica per il sapiente lavoro portato avanti con il Comitato Scientifico. Lo sport si propone come motore dell’Italia che cambia”. E lui Walter Veltroni ha sintetizzato l’obiettivo da raggiungere, illustrando il manifesto di Sport e Integrazione. “Sono solo parole ma che servono, come quelle di Martin Luther King per esempio, perché mettono in moto dei processi, sono strumenti fondamentali. Non dobbiamo cambiare il mondo ma riconoscere che è semplicemente così, all’insegna di scambio e condivisione, non della divisione. Lo ius soli sportivo è una regola di civiltà da trasferire al Paese”. L’evento, al quale hanno partecipato anche l’Amministratore Delegato della Coni Servizi, Alberto Miglietta, il Presidente della Lega calcio di Serie A, Maurizio Beretta, ha fatto registrare anche le riflessioni degli altri componenti del Comitato Scientifico del progetto, tra cui Vincenzo Spadafora (Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza), Renato Villalta, Presidente della Virtus Pallacanestro Bologna, Vincenzo Iaconianni, Presidente Federmotonautica, Membro del Cda di Coni Servizi e Docente Università Europea di Roma, e l’olimpionica Diana Bianchedi.

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